lunedì 25 febbraio 2008

Acrobat e Ubuntu

Promemoria per l'Ubuntu sul Desktop casalingo sharato con la mia compagna!

Ubuntu non ha acrobat reader nelle repositories, nemmeno in quelle meno restrittive.

E allora googlare "medibuntu" e la soluzione per averlo via apt-get e avere a disposizione le updates è a portata di mano ... assieme a tanto altro software non incluso per beghe legali nelle altre repos

martedì 19 febbraio 2008

Struttura lo script, Debugga lo script

Pare banale saperlo, ma ci sono volte in cui diventa di fondamentale importanza per sistemare uno script usare gli strumenti giusti.

Ad esempio quando lo script ha dimensioni medio-grandi e gli errori non balzano subito all'occhio.

A me capita di scrivere i miei scripts bash ( si, uso bash, nessuno è perfetto, ed è una delle cose che mi porto dietro da Linux e che non ho mai corretto con un po di sana Korn o C shell, vabbè) di getto, dopo aver gettato una base un minimo strutturata, fondamentale perchè lo script abbia senso e magari sia customizzabile/espandibile in futuro, tiro giù il codice di botto senza preoccuparmi di testare riga per riga e facendo un sacco di errori di sintassi. Questo mi permette di concentrarmi sulla forma e struttura, e di renderlo "usabile successivamente, a lavoro finito. Stare attento a sintassi e piccolezze mi distrae e mi fa perdere l'attenzione allo scrivere qualcosa di davvero funzionale.

Poi viene la correzione assieme al test. E gli errori sintattici non si contano, in genere dimentico i ; o le $ davanti alle variabili, do nomi assurdi alle stesse variabili o cicco per l'ennesima volta la struttura dei cicli, in ultimo dimentico i fi alla fine degli if/else, per non parlare di parentesi o apici.

Una cosa molto utile in questi casi è l'uso delle opzioni di bash -xv direttamente al prompt con un:
# bash -xv script.sh

oppure all'interno dello script passandolo alla dichiarazione della shell in prima riga:
#!/usr/bin/bash -xv

Il risultato è a dir poco eclatante.

Scelte

Cosa fai quando devi scegliere tra due possibilità di tipo lavorativo e sei costretto a comportarti non troppo bene con l'azienda che ha fatto l'offerta più debole in termini economici, e/o di qualità del lavoro, magari aspettando di firmare da una parte e rifiutando la seconda scelta all'ultimo momento?

Eh? Cosa fai?

Non era una domanda ...
E' semplice retorica. Quello che nell'occasione precedente, poco tempo fa, ha fatto l'azienda di turno con te ...

UPDATE 23/02/2008

Sono giorni di cambio questi,dove mi accingo, tra mille peripezie e slittamenti nelle date, a spostarmi da quel di Trento alla volta di Milano ... nientemeno.

Sono abbastanza contento della scelta, e di alternative vagliabili ne ho avute diverse. Di offerte di lavoro in ambito *nix, nello specifico Solaris, ce ne sono sempre, addirittura nella mia "poco informatica" città natale, dove l'influenza Fiat deve aver inceppato i cervelli, cosicchè un sistemista, pagato in teoria per le sue competenze (che non bastano mai e sono in continuo movimento) e la responsabilità di tenere in piedi con un uptime più che accettabile sistemi, che magari sono vitali per l'esistenza dell'azienda stessa, viene "acquistato" allo stesso costo di un operaio fresco di terza media;
se non altro l'operaio ha i suoi bei benefit e un contratto degno di essere così chiamato (detto fra noi un mio caro amico con la terza media fa l'idraulico/tubista e guadagna un sacco di soldi alla faccia mia).

E mi son sentito dire che la centralinista guadagna la metà di me sistemista, quindi dare di più a me sarebbe farle un torto assimilabile a una ingiustizia piuttosto grave... centralinista, sistemista, scienziati e postini, praticamente la stessa cosa, ma allora che passo a fare la vita lontano da casa e le serate a smazzarmi manuali tecnici?

lunedì 18 febbraio 2008

Solaris Performance and Tuning

In questi giorni sono alle prese con una Student Guide che mi ha letteralmente stregato. Di conseguenza, delle 700 pagine che la compongono ne ho già divorate una buona metà. Si tratta della "Solaris System Performance Management", codice SA-400 del 1999 rev B, ancora esistente in una probabile ultima revisione per gli studenti del corso omonimo.


Pensavo di finire questo tomo e poi finalmente passare al "ripassone" per certificarmi Sun Cluster 3.2 Administrator, certificazione che bramo da tempo e per la quale nutro un grande interesse dandogli forma di sfida che vinta, sarebbe una soddisfazione personale non da poco ... e chissà che gioia la mia martoriata autostima, schiava di un signore che non è mai contento dei risultati che raggiunge e pensa sempre che avrebbe potuto fare meglio.

La suddetta Guide è piuttosto datata, tipo 1999, ma il suo contenuto è per la maggior parte sempre attuale; inoltre, essendo le mie conoscenze su Solaris, completamente frutto di autoformazione, il materiale come questo è sempre un ottimo metodo per fare ordine nella testa e affinare argomenti che magari si sono appresi solo in parte per esperienza diretta.

Altra cosa interessante è andare a cercare riferimenti a comandi, settings, opzioni, files di configurazione e tecnologie incorporate e attualizzarle alla release 10 di Solaris che non esisteva al tempo.

Ho trovato tra questa guida e il libro Solaris Performance and Tools - DTrace and MDB Techniques for Solaris 10 and OpenSolaris, molte similitudini nelle argomentazioni.

Ah, naturalmente se avete a portata di mano una versione aggiornata della SA-400 Student Guide sarebbe un'ottimo regalo di compleanno per chiunque dei vostri amici ... e perchè no ... per me

lunedì 11 febbraio 2008

VPN e Desktop remoto; lusso!!

Con la capacità di banda delle connessioni, al giorno d'oggi ci si può "scialare" e offrirsi qualche lusso quando necessario.
Tipo una sessione X remota dalla macchina linux di casa alla workstation Solaris in ufficio?
VPN, rdesktop e magari tsclient sono ciò di cui si ha bisogno.
Per la vpn uso quasi esclusivamente vpnc che funziona egregiamente su qualsiasi sistema operativo; o almeno, io lo uso con successo su diversi flavours di Linux, FreeBSD 8, Solaris 10 e Solaris Express, sebbene questi ultimi due hanno necessitato di qualche ora di scervellamento.
xdmpc e tsclient sono anch'essi disponibili ovunque e laddove non è possibile averli, installare un server vnc è decente alternativa; la cosa carina di tsclient è che offre una gestione centralizzata con possibilità di salvare i profili per le connessioni desktop remoto coi protocolli xdmpc, vnc, rdp, rdp5.

Ultimamente, nei giorni in cui "telelavoro" da casa via vpn Trento-Torino, farcito di Alice 20 Mbit, produco egregiamente, fermandomi solo per pensare quanto il telelavoro in Italia sia un sogno per pochi, e quanti benefici darebbe utilizzarlo.

mercoledì 6 febbraio 2008

I tar, You tar , He ...

Da SunManagers (febbraio 2008) Thread Tar question Solaris 9
1. Never archive/backup (tar, cpio) anything by absolute path!
Always 'cd' and use the relative path. Example: you want to
backup /var you should do;
cd /
tar cvf /opt/NOME.tar ./var/* # Notice it is DOT-/var
This will give you an /opt/NOME.tar which you can extract from
anywhere. If you wanted to restore to your REAL /var, you use the
same method as above:
cd /
tar xvf /opt/NOME.tar
Which will extract to 'var' which is relative to / (here).
Of course, you can also:
cd /tmp
tar xvf /opt/NOME.tar
and extract to /tmp/var/...

2. I always prefer to use GNU tar (gtar) to create/extract tarballs.
(On my Solaris9 systems it is: /usr/sfw/bin/gtar)
By default, GNU tar will convert absolute paths to relative paths
(changes leading '/' to './'). gtar is probably not available in
boot -s environment where you have system mounted under /a;
however, IIRC tarballs created with gtar will extract with plain
old tar. You might experiment to verify that it works for you.

Hope this helps.
Hi,
Try this;

cd /var
tar clf - * | (cd /a; tar xpf -)

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